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“1’47”52 quasi non ci credevo”: Giordano Benedetti si racconta

La sua impresa ha oramai fatto il giro di tutti i campi sportivi e non, a Lavis ti muovi e la gente ti chiede: “Per caso conosci quel ragazzo dei Sorni che…”, e l’Adige giustamente gli ha dedicato un’intera pagina, a cura di Luca Perenzoni. Diciannove anni fra pochi giorni, corsa da gazzella, e tanta umiltà: il mix di ingredienti che ha fatto segnare quell’1’47”52 sul cronometro nel doppio giro di pista di domenica 11maggio a Pavia. Giordano Benedetti si racconta in questa sensazionale, ultima gara da aquilotto.

“Ancora non ci credo, non ci crede nessuno intorno a me. Siamo sbalorditi. Un tempo così, a inizio stagione, ci ha scompigliato tutti i piani”. Forse ancora non ci crede, ma Giordano, Giordy per noi, è ancora saldamente con i piedi a terra- la modestia è sempre stata del resto la sua qualità, e questo in un ambiente in cui quando voli è tutt’altro che facile non montarsi. Sarà merito di papa’ Silvano, carrozziere di Lavis, e di mamma Mirella, se questo ragazzo corre forte e pare non accorgersene. “Quando dopo la gara ho chiamato il mio allenatore (Gianni Benedetti, ndr) ho subito avvertito il suo stupore: avevamo previsto di correre intorno agli 1’50, possibilmente sotto. Io avevo un PB di 1’50”71. Correre a maggio in 1’50/1’49 significa poter scendere a 1’48 a luglio, mese in cui se tutto va bene dovrei essere ai Mondiali junior, in Polonia. Ma ora…” Eh già, conosciamo bene il suo allenatore: Benedetti programma tutto fino all’ultima virgola, scandisce con precisioni macrocicli e microcicli, lavori specifici Giordano ancora non ne ha fatti quest’anno: il suo talento ha messo in scacco matto anche il suo coach. Insomma, questo tempo non s’ha da fare! “Probabilmente è venuto”, prosegue Giordano, “perché ho lavorato bene e continuativamente tutto l’inverno. Ho un bel gruppo di allenamento, ne fanno parte Stefano Grimaz, Giovanni Tonini, Luca Quarta, Andrea Debiasi, Peter Lanziner, e altri ragazzi forti con i quali condivido medi, potenza aerobica frazionata, circuiti, lenti, insomma, tutto quel che si fa d’inverno. Anche se i ritmi non coincidono, la compagnia è una manna.” E ora? “Ora dovrò vedere con Gianni. Bisognerà programmare gli allenamenti per i mondiali.” E al record italiano, non ci pensa, la gazzella di Sorni? Quello junior sta a 1’46”93 (Cadoni), è vicino… “Lo so, lo so. Sarebbe bello farlo” Ma in pentola bolle anche altro: Pechino. Il minimo A è 1’46. Impossibile? Giordano risponde con parole vaghe, troppe novità-ma ben vengano- ne hanno animato le ultime settimane. Da pochi giorni è infatti definitivamente passato alle Fiamme Gialle, un’opportunità imperdibile. E ora la maturità, i mondiali, l’università. Sempre con il sorriso sulle labbra.

Un pensiero su ““1’47”52 quasi non ci credevo”: Giordano Benedetti si racconta

  • il Compagno2

    grazie giordi

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