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Giovanili a Cles, Luca Grimaz è due volte podio

L’avevamo lasciato ad Arco, dove Luca Grimaz si era dilettato con il salto in lungo e con il vortex, e lo ritroviamo a Cles, dove corre e salta in alto: basta un attimo di distrazione, che i nostri piccoli atleti ne combinano di nuove. Alla seconda tappa del Grand Prix giovanile, svoltasi sabato 28 aprile a Cles, i giovani hanno trasformato il campo di atletica noneso in un immenso parco giochi, da frequentare con entusiasmo piazzando en passant qualche bella prestazione- e i risultati confermano che lo spirito è quello giusto, l’entusiasmo il miglior trampolino di lancio per un futuro agonistico stimolante ed equilibrato. In questo clima, nella cornice di una splendida giornata di sole, Luca Grimaz vince i 600 m Esordienti con 1’56”11, ‘stracciando’ la concorrenza (infligge ben 6 secondi al secondo). Neanche il tempo di apprezzare il suo eclettismo (ad Arco lanciò il vortex a 36.45, saltò in lungo in 3.69) e lo ritroviamo alla pedana dell’alto, dove con 1.15 coglie l’argento. E con sé trascina tutto il gruppo: è argento anche Andrea Sangalli sui 100 hs cadetti, corsi in 17.15 (ad Arco siglò 31”09 sul doppio della distanza…la sua resistenza riserverà future sorprese), lo stesso sfiora il podio nel lungo (4.84). Nella stessa disciplina è quinto tra i ragazzi Lorenzo Marchesi (4.11), che bissa nei 600 m ( 1’57”04). Sempre nei 600 m taglia il traguardo sotto i due minuti anche Michele Bazzanella…ricordiamo, qualora ce ne fosse bisogno, che significa correre sotto i 3’20 al km…e corre vicino a questi ritmi anche il cadetto Atrois Yasser, settimo nei 1000 m, al via poi anche nella 4×100 m cadetti, dove l’Atletica Trento CMB si piazza terza con 56”22 (Bertagnolli-Yasser-Dalcaste-Sangalli). Tra i ragazzi, Stefano Gius  corre i 60 m hs in 11.43, poco dietro Gianfranco Benedetti (un cognome che nella nostra società porta bene…). Volgiamo lo sguardo lungo il rettilineo, troviamo Davide Bertagnolli che si cimenta nel salto in lungo cadetti-4.41 per lui il miglior salto.Ma il salto più ‘vero’, quello davvero importante che fanno questi ragazzi, è quello che compiono dalla sedentarietà videodipendente al campo di atletica: sperimentando, a differenza di molti loro coetanei, una divertente saltabilità. (E. Franchi)